Oro liquido – L’origine e domesticazione dell’Olivo (Olea europaea)

L’olivo secondo la mitologica Greca, fu un dono della Dea Athena agli ateniesi durante la disputa con Poseidone per il dominio sull’Attica. Fu per il regalo di questa pianta Olea europaea, la pianta più utile all’uomo, che Zeus concesse alla dea Atena la sovranità di Atene e dell’Attica. Da allora l’ulivo fu considerato sacro, era proibito abbatterlo e il suo legno poteva essere utilizzato solo per plasmare statue di culto.

Emblema di vittoria, di onore, di rinascita, è anche e soprattutto simbolo di pace. Secondo la Bibbia, infatti, fu un ramoscello d’ulivo a sancire l’alleanza tra Dio e gli uomini, quando una colomba lo portò a Noé sull’Arca per annunciare la fine del diluvio universale. Sia la pianta che l’olio ottenuto erano venerati da vari popoli, ricordiamo che:

  • gli Egizi ornavano con i rami le tombe dei faraoni in segno di onore e di immortalità;
  • i Fenici chiamavano l’olio d’oliva “oro liquido” per le proprietà nutraceutiche;
  • gli Ebrei vi ungevano re e sacerdoti;
  • le donne, da Cleopatra a Elena, lo usavano per trattamenti di bellezza, mantenere giovane la pelle e lucidi i capelli.

Olio extravergine di oliva l’oro liquido della Tuscia

L’utilizzo dell’olio di oliva trovava largo spazio anche in medicina grazie alle proprietà lenitive, infatti:

  • gli atleti e i lottatori lo massaggiavano sul corpo per rinforzare i muscoli;
  • i medici greci e romani lo mescolavano in unguenti e intrugli per curare ogni sorta di disturbo e malattia.

L’area di origine e di prima domesticazione dell’olivo è collocata in Asia Minore. Da qui l’olivo si diffuse nella penisola ellenica e nell’area del Mar Egeo per arrivare indicativamente 3000 anni a.C. in Magna Grecia, nel sud Italia. Nel corso delle fasi di coltivazione si è sviluppato un complesso varietale così ampio e diversificato tale da definire l’olivo una delle specie arboree più ricche!

Sitografia e Bibliografia: